Leoncavallo blues, di Alessandra Arachi
“Leoncavallo blues” è un libro scomodo, uno di quei testi che inevitabilmente inducono a riflettere e porsi degli interrogativi che, forse, non troveranno mai una soluzione.- Pubblicato in L'angolo del libro
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La solitudine dei numeri primi, di Paolo Giordano
Paolo Giordano, con la sua laurea in fisica teorica, si inserisce sommessamente in un filone letterario che ha tra i protagonisti indiscussi Carlo Emilio Gadda, Mario Tobino, Carlo e Primo Levi:- Pubblicato in L'angolo del libro
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Profumo di lavanda, di Paolo Brosio
“Credere significa stare sull’orlo dell’abisso oscuro, e udire una voce che grida gèttati, ti prenderò fra le mie braccia!”. Con queste parole il filosofo Søren Kierkegaard delineava l’atteggiamento di totale fiducia del cristiano nei confronti di un Dio che diventa scommessa o comunque rischio da accettare; con la medesima immagine mi piacerebbe introdurre la recensione di “Profumo di lavanda” di Paolo Brosio.- Pubblicato in L'angolo del libro
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Come difendersi dal diavolo, di Patrizia Cattaneo
Tempo addietro, sulle colonne di questa stessa testata, ebbi modo di recensire “Memorie di un esorcista”, testo estremamente interessante, frutto di un’intervista condotta da Marco Tosatti a padre Gabriele Amorth, uno dei più noti esorcisti a livello internazionale.- Pubblicato in L'angolo del libro
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Requiem del Dodo, di Arianna Gasbarro
Se questo libro fosse capitato tra le mani del buon vecchio Freud, gli avrebbe dato di sicuro un gran bel da fare: Arianna Gasbarro affastella infatti tra le pagine del suo romanzo diverse assurde teorie che celano, in realtà, interessanti dinamiche psicologiche.Il protagonista di “Requiem del Dodo” è Mattia Rinaldi, un giovane regista che si trova a Londra per realizzare un documentario naturalistico per bambini; un’occupazione che per lui, ambizioso e desideroso di realizzare un capolavoro cinematografico in grado di affollare i botteghini, risulta essere profondamente frustrante.
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Nove appunti di Natale, di Giulio Andreotti
Nel leggere questo libro ci si sente quasi inopportuni dacché le sue pagine ci conducono nel sancta sanctorum di un uomo enigmatico che, ancora oggi, dall’alto della sua veneranda età, continua ad essere «l’entusiasmo degli uni, lo scandalo degli altri e l’occupazione di tutti».“Nove appunti di Natale” getta uno spiraglio di luce sulla vita di Giulio Andreotti, indiscusso protagonista della politica italiana a partire dal secondo dopoguerra, penetrando con discrezione nell’intimità familiare di questo democristiano di ferro che, con la sua moderazione ardita e con la singolare “teoria dell’uomo medio”, ha incarnato in tutto e per tutto la vocazione alla politica e allo Stato.
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